ITINERARIO: Gallipoli, la città vecchia.

26.10.2016 22:11

Scarica e stampa il nostro itinerario gratuito con la guida completa ai monumenti: itinerario Gallipoli.pdf (614620)

 

Cittadina di circa 23.000 abitanti, Gallipoli sorge lungo la costa occidentale del Salento, a circa 40 km da Lecce.

Si divide in due parti, il borgo e il centro storico. Il primo è la parte più recente, edificata su una penisola che si protende nello Ionio verso ovest, la quale comprende tutte le nuove costruzioni. Il centro storico, invece, si trova su un'isola di origine calcarea, collegata alla terra ferma attraverso un ponte seicentesco ad archi.

Di notevole importanza storico-naturalistica è l' isola di Sant'Andrea, circa un miglio al largo del centro storico.

A spasso per la città vecchia

Il nostro percorso conduce nel cuore del borgo antico di Gallipoli, e permette di apprezzare il caratteristico impianto urbano della cittadina. L’isoletta su cui sorge il centro abitato è legata alla terraferma da un ponte, il tragitto proposto permetterà di godere della maggior parte delle bellezze artistiche che hanno segnato la storia di quella che da tutti è definita la “perla dello Jonio”.

Si parte dalla fontana greco-romana, considerata la più antica d'Italia con le raffigurazioni di miti di ninfe che, a causa dei loro tragici amori, vengono trasformate, dalla pietà degli dei, in fonti perenni.  Da qui si  potrebbe intraprendere un viaggio alla scoperta del borgo nuovo della città e dei suoi numerosi locali, attraverso corso Roma, che divide la città nuova in due tronconi, detti di 'scirocco' e  'tramontana'. Dalla parte opposta, invece, il ponte ci immette nella storia antica della città.  Dal ponte seicentesco si può ammirare il rivellino, torrione fortificato con funzione di testa di ponte, e raggiungere il Castello.

Attraverso piazza Imbriani e piazza della Repubblica, dove affaccia il neoclassico Palazzo Ravenna,  ci si immette su via A. De Pace che offre  una vera e propria sfilata dei colori di Gallipoli, della sua storia e della gente, che, nelle diverse epoche, l’ha abitata.  Subito a sinistra si può ammirare la chiesa della Madonna del Carmine, costruita nel 1838 sui resti di due preesistenti strutture e poi un susseguirsi di palazzi e di opere d’arte come il palazzo del Seminario con il Museo della diocesi e il prospiciente palazzo Balsamo, costruito nella prima metà del Cinquecento con un ampio prospetto finestrato, fino ad arrivare alla torre dell’orologio e alla cattedrale di Sant’Agata del 1630.  Antistante la Cattedrale, al n.10 è palazzo Pirelli, esempio di quell’architettura rinascimentale che ha lasciato impronta di sé nei principali centri del Salento, accanto è palazzo Pantaleo (n.69), con la sua caratteristica balaustra montata su mensole, palazzo D’acugna (n.83), con il sotterraneo frantoio oleario e, di fronte, il museo Civico (n.60), nato come museo naturalistico per volontà del dottor Barba.  Più avanti, sulla sinistra, è la chiesa di Santa Chiara o Oratorio di San Giuseppe.

Uscendo dalla chiesa, continuando a percorrere via De Pace, ci si trova di fronte il fascino discreto di Palazzo Pasca che con le sue semplici decorazioni a volute fa da sfondo alla strada; imboccando sulla destra via Pasca continuiamo il percorso verso la riviera.  Su questa stretta via, all’improvviso la nostra attenzione sarà attirata da una piccola facciata bicroma con due ingressi e una finestra che sembra pendere direttamente dal cornicione, si tratta della settecentesca chiesa dell’Immacolata, poco più avanti invece è la più antica tra le chiese attualmente esistenti a Gallipoli: la chiesa di San Francesco d’Assisi, sarà la liscia struttura muraria di questa a condurci sulla riviera Nazario Sauro; svoltiamo a sinistra e seguiamo l’andamento dell’isola e delle mura. 

La cosa più suggestiva di questo tratto del percorso è sicuramente la possibilità di avere una visione completa di quella che era e che è oggi Gallipoli: da una parte lo spettacolo del mare e la città nuova dall’altra l’arte e le tradizioni del borgo antico. Incontriamo subito, una di seguito all’altra, tre chiese, sede di corporazioni diverse che ancora oggi hanno un ruolo come confraternite nella organizzazione dei festeggiamenti religiosi in onore del loro santo protettore: la chiesa di Santa Maria degli Angeli, alla quale erano affiliati pescatori e contadini;  la chiesa del Crocefisso, alla quale erano affiliati i bottai e la chiesa di San Domenico al Rosario alla quale faceva capo la corporazione dei sarti.  I bastioni che si incontrano su questo lato dell’isola sono: il bastione del Quartararo o degli Arsi Vivi, il bastione di San Domenico, in posizione angolare, e il Bastione di Santa Venerdia o del Governatore.  A questo punto incontriamo la chiesa delle Anime, costruita a cavallo tra Sei e Settecento e sede della corporazione dei professionisti e dei proprietari.

Percorriamo ancora un tratto della Riviera Armando Diaz, volgendo lo sguardo a quel tratto di mare che serve da porticciolo ai pescherecci, per poi addentrarci nuovamente nel centro abitato. Quasi a ritornare al ponte e concludere il nostro itinerario si apre, infatti, inaspettata, a sinistra, via Micetti, strettissima e sulla quale si affacciano importanti palazzi gentilizi: al n. 9 il seicentesco palazzo Munittola, poco più avanti, sulla sinistra, il vasto palazzo Doxi e poi, ad angolo con via Celso, palazzo Muzio, residenza di una delle famiglie più importanti della Gallipoli settecentesca.

Di fronte, l’imbocco di via Duomo è segnato dalla chiesa di Santa Teresa d’Avila, annessa al convento delle carmelitane che, secondo la tradizione, dopo la soppressione degli ordini monastici riuscirono a riavere il convento proprio grazie all’intervento prodigioso di Santa Teresa del Bambino Gesù.

Questo stretto vicolo incrocia via A. De Pace, si può quindi dedicare un ultimo sguardo al trionfo barocco della cattedrale di Sant’Agata per poi immettersi su via Garibaldi.  Da qui, con gli occhi attenti a cogliere tutto ciò che anche le più piccole abitazioni di questa splendida città possono offrire ad uno spirito curioso, si giunge in largo Venneri con l’omonimo palazzo dalle linee doriche, semplici e austere, e, di fronte, quasi in contrasto con questa semplicità, la facciata, movimentata da eleganti volute e da una lunga balconata, di palazzo Romito.

Superato  largo Venneri e imboccato lo stretto vicolo a destra ci dirigiamo verso via Roncella, qui è la seicentesca chiesa di San Francesco di Paola affidata alla Confraternita di Santa Maria della Neve e affacciata sulla riviera Cristoforo Colombo. Riviera di levante, domina la banchina del porto e riconduce al castello per un ultimo sguardo alla città bella.