Cutrofiano

Sebbene a Cutrofiano la lingua grika sia andata perduta da oltre un secolo, il comune fa parte della storica Decatrìa Chorìa, quel gruppo di tredici paesi di tradizione grecanica, confluiti nell'unione dei comuni della Grecìa Salentina.

Il toponimo è connesso con la produzione di terracotta, come i recipienti "cutrubbi" (dal greco "kutra", che significa "vaso"). Il nome sarebbe una evoluzione di Cutrubbiano. Una seconda ipotesi farebbe derivare il nome del paese da una evoluzione di "Cultus Jani", poiché in zona era venerato il dio Giano.

Cutrofiano è ciò che rimane di una costellazione di ville rimane e poi casali medievali, che non sopravvissero alle incursioni dei turchi del XV e del XVI.

La palude ricca di argilla favorì l'artigianato della terracotta e della ceramica, documentato in documenti storici medievali conservati nel museo civico. In località Scacciato è stata anche ritrovata una fornace di epoca romana imperiale.

Cutrofiano e i casali vicini subirono tremende incursioni. Proprio una settimana prima della distruzione di Otranto, nel 1480, la zona fu attaccata dai turchi e devastata. Cessato il terrore per le incursioni, nel '600 le mura del paese che aveva accolto le genti dagli altri villaggi, vennero abbattute e Cutrofiano ebbe un forte periodo di espansione, con una zona tutta dedicata all'industria della ceramica, tra codimari, piattari e pignatari.

La produzione della ceramica è tuttora un'attività fiorente a Cutrofiano, che ogni anno in Agosto ospita la Mostra annuale della terracotta, istituita nel 1973.

Da verere

Chiesa madre della Madonna della Neve; costruita nel '600, fu rimaneggiata nell'800; da cui lo stile neoclassico della facciata.

Chiesa dell'Immacolata; del XVIII secolo

Palazzo Filomarini; risultato delle modifiche seicentesche al vecchio castello. Chiamato anche Palazzo della principessa, soprannome attribuito alla moglie di uno dei proprietari, Gaetano d'Aragona. (in foto a destra)

Chiesetta e cripta rupestre di San Giovanni Battista; Sita in località San Giovanni, fuori dal centro urbano è una piccola necropoli medievale in cui si insediarono i basiliani intorno al VIII secolo. Del complesso fanno parte una chiesetta, ricostruita del '600, un frantoio ipogeo con grande cisterna, e una cripta, le cui pareti conservano ancora testimonianza degli affreschi ormai perduti.

Museo civico della ceramica e Biblioteca comunale; il museo, istituito nel 1985 come esposizione di terrecotte della tradizione, ha visto crescere col tempo la sua collezione e ha prodotto un interessante studio sui siti archeologici della zona. Oggi il museo consta di quattro sezioni: 1- Storico-archeologica; conserva materiale ceramico dalla preistoria al periodo rinascimentale, 2 - storico-artistica; custodisce ceramiche invetriate e smaltate, provenienti da Cutrofiano ma anche da altri centri pugliesi e meridionali, 3 - antropologica; accoglie utensili e oggettii d'uso prodotti in zona nel '800 e nel '900, 4 - tecnologica; espone strumenti legati alla produzione della terracotta, provenienti dalle antiche botteghe locali. La Biblioteca Comunale ha una sezione speciale dedicata agli studi sulla ceramica.

Per informazioni tel. 0836/512461

Orario di apertura: dal Lunedì al Sabato ore 9:00/12:00 - 16:00/20:00 chiuso mercoledì mattina

Parco dei fossili di Cava Lustrelle; Lungo la strada che da Cutrofiano va verso Aradeo, vicino all'incrocio per Sogliano Cavour, in Contrada Lustrelle, vi è una vecchia cava di argilla. Si tratta di 12 ettari in cui sono visibili strati geologici, alcuni dei quali ricchi di fossili marini. Molto conosciuta anche nell'ambiente scientifico per la straordinaria conservazione e l'abbondanza di reperti, fu bonificata nell'ultimo decennio del '900 dalla ditta proprietaria, la Colacem, che si impegnò nel recupero, piantando 8000 alberi intorno alla cava. I lavori trasformarono la cava nel parco dei fossili, e la casa seicentesca che sorge a dieci metri dal bordo della cava, divenne il Museo Malacologico delle Argille.

Telefono: 0833/512461; Apertura su appuntamento; ingresso libero.
 

altri siti archeologici

Sito Pretore; di origini romane, fu poi un casale medievale.

Masseria Monaci con il complesso di grotte circostante

Località "Scacciato", un villaggio di epoca romana in cui è stata riportata alla luce una fornace per la terracotta di epoca imperiale. La fornace, salvata dalla distruzione, è stata tuttavia inglobata in un edificio contemporaneo.

Appuntamenti annuali

Mostra dell'Artigianato Figulino; tre settimane centrali di Agosto. Orari: 17;00 - 23;00.

 
 

 

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