Martano

Nel cuore del salento centro orientale, Martano è un paese di grande interesse storico e culturale. Di tradizione grika ellenofona, è il più popoloso della Grecìa Salentina, nonché importante polo scolastico.
L’origine del nome, verosimilmente, potrebbe riferirsi al culto del dio Marte;
Situato sull’antico incrocio tra la strada traiana che collegava Brindisi a Otranto e la direttrice Otranto-Gallipoli, Martano fu dapprima insediamento preistorico, a testimonianza del quale sono ancora oggi visibili monumenti megalitici di grande importanza, luoghi di culto delle antiche popolazioni japigee. 
Probabilmente la fondazione dell’abitato avvenne ad opera dei romani, come lascia pensare il sistema di centuriazione del territorio e il centurione a cavallo nello stemma cittadino.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Martano cadde sotto l’influenza greco-bizantina, all’origine delle tradizioni grike tutt’ora vive e sentite.

Da vedere

Il centro storico di Martano è un vero e proprio gioiello del Salento. Ristrutturato e valorizzato qualche decina d’anni fa, è un groviglio di stradine, vicoli e piazzette in cui passeggiare e smarrire il senso del tempo.
Le case a corte, diffusissimo sistema abitativo salentino, fu utilizzato ampiamente anche dai martanesi. Le case a corte sono ancora largamente presenti nel rione “Catumeréa
Numerosi, sono anche i palazzi signorili, che si possono incontrare per le strade del centro. Il palazzo Baronale, già Castello Aragonese è uno delle architetture più interessanti del borgo antico. Il nucleo più antico risale al ‘300. Nel 1480 le sue mura difesero i martanesi dal terrore turco che assaltò Otranto. Un anno dopo, gli Aragonesi ricostruirono il castello danneggiato. Il castello, privato della sua funzione difensiva, venne trasformato in residenza baronale nel XVII secolo. Nel ‘700 la facciata fu interamente ricostruita.
Siti archeologici
Menhir del Teofilo, di 4,70 metri, è il più alto monolite della Puglia
Specchia dei Mori (Segla tu demonìu, in griko), alta più di 6 metri, è la più grande, importante e suggestiva del Salento. È stata costruita con grossi massi calcarei a secco.
Apigliano; antico villaggio medievale, abbandonato intorno al ‘500, di cui rimane la chiesa sconsacrata di S. Lorenzo.
Chiesa e Monastero di Santa Maria della Consolazione; costruito nel 1686 sulla via per Borgagne, ove sorgeva un insediamento cenobita, fu fondato dagli alcantarini, ma oggi è abitato dai monaci cistercensi, che producono il famoso amaro “San Bernardo”, miele, marmellate, caramelle e olio. Il monastero ospita anche un museo, che custodisce una notevole raccolta di monete del Regno di Napoli, di medaglie, quadri, manufatti vari e antiche carte geografiche. Il museo vanta anche una pinacoteca che conserva opere di Giulio Pagliano, e artisti di scuola napoletana, come Gioacchino Toma.

Museo diffuso delle Sculture della Pietra leccese; nato nel 1992, è un museo a cielo aperto e le sue opere sono distribuite nelle strade e nelle piazze della città.
Chiesa dell’Immacolata o Chiesa della Congrega, edificata nel XVII secolo.
Chiesa ed ex convento dei Domenicani. La chiesa fu eretta nel 1652, qualche decennio dopo il convento. Il convento fu restaurato nel XIX secolo, periodo in cui fu costruita anche la piazzetta antistante e il convento divenne sede degli uffici amministrativi.
Chiesa Madre dell’Assunta, costruita alla fine del XVI secolo, sostituì l’edificio preesistente di rito greco.