Martignano

È uno dei comuni della tradizione Grika, precisamente il più piccolo dei nove. Il suo feudo è 90 metri sopra il livello del mare, un modesto rilievo chiamato serra.

Tra le ipotesi sull’origine del nome, la meno accreditata, è quella che ha influenzato lo stemma civico. Si tratta del riferimento alla martora (Martes), che compare appunto nello stemma.

Martignano sorge sull’antico crocicchio che vedeva intersecarsi l’antica via Traiana Calabra e la strada che da Roca Vecchia portava fino a Nardò. Tuttavia, la sua fondazione risale alla colonizzazione bizantina durante il medioevo. Ciò spiega perché il griko si scriva con alfabeto latino, che era la lingua ufficiale scritta dell’impero bizantino (mentre la lingua ufficiale parlata era il greco).

Da vedere

Pozzi di San Pantaleo o Le pozzelle (ta fréata, in griko); un gruppo di serbatoi ipogei per la raccolta delle acque piovane, scavate nella roccia e rivestite di pietra semipermeabile calcarea.

Palazzo Palmieri, sede del Parco Turistico Culturale Palmieri, fu costruito nel ‘500, con vari rimaneggiamenti fino al ‘700. Luogo di nascita dell’illustre martignanese Giuseppe Palmieri, in origine aveva funzione difensiva, di cui serba ancora piccole testimonianze.

Cappella del Mantovano, chiesa sita al confine con Calimera, dedicata alla Vergine delle Grazie. Secondo la tradizione la chiesa venne fondata, come ringraziamento alla Vergine, da un mercante mantovano che uscì indenne da un temporale violentissimo. La leggenda è infondata. Documenti d’archivio, infatti, testimoniano che furono gli abitanti del paese a volere la costruzione della chiesa. Nonostante questo, la chiesa conserva l’appellativo.

Cappella della Madonna delle Grazie costruita nel ‘500. La cappella viene chiamata anche Cunèddha (piccola icona), in riferimento alla piccola immagine della Madonna in un affresco interno. Quando venne costruito, vicino alla chiesetta, il convento francescano, essa divenne un triste punto di riferimento per le madri che volevano disfarsi dei neonati, confidando che i frati li avrebbero recuperati.

Chiesa di San Francesco e convento, edificati nel ‘600.

Cappella di San Giovanni Battista, XVII secolo. L’interno è finemente affrescato.

Chiesa di Santa Maria dei Martiri, la cui originaria costruzione risale al ‘500. Fu ripresa più volte fino all’aspetto attuale. Custodisce una scultura argentea di gran pregio, raffigurante il Patrono San Pantaleone.

Curiosità

Dal 1984, a Martignano ha sede il Carnevale della Grecìa Salentina, erede del Carnevale popolare di Martignano, istituito nel 1979.

Oltre le sfilate di carri allegorici e di gruppi mascherati, la festa prevede il tradizionale rito della “Morte de lu Paulinu”, il martedì grasso. Il rito prevede il rogo di un pupazzo (lu Paulinu), che rappresenta la fine del Carnevale e l’ingresso dei giorni di penitenza prima di Pasqua. Dopo aver bruciato il pupazzo, viene collocata in piazza la Quaremma, il fantoccio di un’anziana vestita a lutto, che viene a sua volta bruciata alla fine del periodo quaresimale.