Specchia

Sito nella parte meridionale del salento, su una piccola altura ai piedi della Serra Magnone, Specchia fa parte del club I boeghi più belli d’Italia. E ne ha ben donde! Riconosciuto nel 2013, Gioiello d’Italia”, è certamente uno dei paesi che meglio, nel Salento, hanno conservato e valorizzato la lor parte più antica e suggestiva.

Il nome del paese deriva dal latino “specula”, luogo di vedetta, come le specchie messa piche; cumuli di pietre usati come punti di avvistamento. Conosciuto fino al XIX come "Specchia dei preti", il paese appartenne in prevalenza a sacerdoti. In documenti medievali, il paese compare con il nome di Specla de Amygdalis, riferimento ai mandorli diffusi sul territorio o forse, alla leggendaria fondazione del villaggio da parte della matrona romana Lucrezia Amendolara.

La sua posizione sopraelevata e la lontananza dalla costa, favorirono la crescita demografica di Specchia durante il medioevo, al riparo dalle razzie dei pirati saraceni. Specchia, secondo i documenti, esisteva già nel periodo normanno. Probabilmente il primo insediamento risale al IX secolo.

Nel ‘400, Specchia subì l’assedio e la distruzione da parte di un esercito angioino inviato dalla Regina Giovanna II, forse invidiosa della potenza degli Orsini - del Balzo. Alla fine del XVI secolo, le mura e il castello vennero ricostruiti. Il borgo, ricostruite e potenziate le sue strutture difensive, assunse la funzione di rifugio per le genti sfuggite agli assalti costieri.

Da vedere

Tutto il borgo è un gioiello di inestimabile valore, testimonianza piena e vivente del tardo medioevo salentino. I vicoli si intrecciano in gorghi che salgono e scendono, per poi aprirsi nelle piazze, di fronte ai ricchi palazzi signorili e alle chiese.

Castello Risolo; costruito tra le fine del ‘400 e gli inizi del ‘500, subì rimaneggiamenti fino al XVIII secolo, fino a diventare residenza signorile. La facciata odierna risale al ‘700.

Palazzo Baronale Ripa, costruito nel ‘600 a ridosso di Porta Leuca. Il bellissimo portico fu costruito nel 1900.

Museo comunale; sviluppa tre temi: civiltà contadina, il bosco, le fonti rinnovabili. Disponibili visite guidate e materiale didattico. Tel:0833-536293. Apre al pubblico su prenotazione.

Chiesa della Presentazione della Beata Vergine Maria. Il nucleo originale è del ‘400. La struttura fu rimaneggiata e ampliata a partire dal ‘600, fino al ‘900. Nel 1945 fu costruito il campanile, che sostituì l’antica torre pericolante.

Chiesa e convento dei Francescani Neri; seppur edificati nel ‘500, la chiesa presenta elementi in stile gotico. Il convento ospitò il Capitolo Generale del Francescani Neri, nel 1531. L’edificio fu decorato nel ‘700 secondo il gusto barocco.

Chiesa di San Nicola; testimonianza del periodo bizantino, fu edificata nel XI secolo secondo il rito greco. Restaurata nel ‘500, venne convertita al rito latino nel ‘600.

Sant’Eufemia; costruita tra il IX e il X secolo, durante la dominazione bizantina, di cui conserva i canoni.

Borgo Cardigliano; sito su una serra, il complesso masserizio fu eretto nel 1930, per volere del governo fascista, come masseria-villaggio legata alla produzione di tabacco. Oggi, restaurato e valorizzato, è un luogo magico da visitare, con la sua splendida chiesa scenografica.

Area Naturale di Serra Magnone; 151 slm. Quasi interamente coltivata a ulivi, è strutturata in terrazzamenti poggiati su muretti a secco. Sul puto più alto sorge un l’insediamento rurale seicentesco Masseria del Monte e la cappella di S. Antonio.