Santa Cesarea Terme

Tra Storia e Leggenda...

Come narra lo storico greco Dionigi d’Alicarnasso nel I secolo a.C., la zona era felicemente frequentata già diciassette generazioni prima della distruzione di Troia. Le grotte termali e la natura rigogliosa la rendevano meta ambita da genti provenienti dalle isole dell’Egeo. Secondo la leggenda pagana le sorgenti solfuree si generarono al disfacimento delle spoglie dei giganti di Luetarnia (antica città della Magna Grecia), sconfitti da Ercole. La leggenda pagana venne modificata da quella cristiana, che narra di Cesaria, una giovane vergine insidiata da un personaggio pagano e libidinoso. A questo punto la leggenda prosegue in due versioni; secondo la prima, il malvagio persecutore sarebbe il padre, per la seconda versione sarebbe un pirata saraceno. In ogni modo, Cesaria invocò l’aiuto di Dio, che le inviò un angelo custode a indicarle una spelonca, esortandola a rifugiarvisi. La vergine prese dimora nella grotta, mentre il malvagio fu ingoiato dall’inferno e il suo corpo marcescente originò le sorgenti solfuree.

Secondo Dionigi, le prime colonie della zona furono fondate dai profughi troiani. Erodoto racconta invece, che la questo tratto di costa accolse i naufragi cretesi, di ritorno dalla Sicilia, dove si erano recati per vendicare la morte di Minosse e di Dedalo. Il geografo Strabone (I sec. d.C.) riferisce di Pelasgi emigrati da Tessaglia, Creta e isole Egee, che avrebbero colonizzato il tratto costiero nel periodo della Magna Grecia.

A causa delle asperità della zona, il territorio non accolse un centro urbano fino al XIX secolo, periodo in cui, resa accessibile dalla costruzione di una strada, la zona termale vide svilupparsi la prima cittadina. Il centro ubano, inizialmente fu marina di Ortelle, per poi costituirsi centro autonomo nel 1929.

Da vedere

I palazzi signorili di Santa Cesarea Terme sono dei gioielli dell’architettura mediterranea. Costruiti tra l’800 e il ‘900 spiccano per i riferimenti estetici ai canoni moreschi, molto diffusi nelle zone costiere del Salento intorno al XIX secolo. Villa Sticchi, Villa Raffaella e Palazzo Tamborino ne sono pregevoli esempi.

La Chiesa Madre del Sacro Cuore, edificata nel XIV secolo sul luogo in cui, secondo la leggenda, morì Santa Cesaria.

Le torri costiere della zona di Santa Cesarea sono state edificate nell’ambito del sistema difensivo costiero, realizzato nel XVI secolo per volere di Carlo V. Tutte insieme formavano una linea di comunicazione che percorreva tutto il Salento. Santa Cesarea conta quattro torri: Torre Santa Cesarea, Torre Miggiano, Torre Specchia di Guardia, Torre Minervino.

La zona termale è costituita da quattro grotte comunicanti: la Solfatara, la Solfurea, la Gattulla e la Fetida. Le acque clorurate, solfuree e iodiche, sgorgano a temperature differenti. Negli stabilimenti termali, le acque vengono eutermalizzate e portate a 36-37 gradi.

Porto Miggiano; località costiera a sud di Santa Cesarea, è una cala rocciosa che presenta alte falesie calcaree. L’insenatura è bucherellata da tante grotte naturali, abitate fin dalla preistoria. È presente anche un piccolo porto turistico all’ombra della cinquecentesca torre di guardia.