Bacini di Ugento

12.07.2016 16:40

Il Salento, ricco di sole di  vento, di ulivi e di viti, con una storia antichissima, è una delle aree più suggestive della Puglia. Particolare fascino riveste la zona dei Bacini di Ugento, situata nel Basso Salento, a ridosso dello Ionio, nel territorio di Ugento e Salve.

I bacini furono realizzati tra il 1930 e il 1960 per bonificare le estese paludi, denominate “Mammalie”, causa di un problema sanitario importante  per la presenza della zanzara portatrice di malaria. La formazione di paludi si fa risalire al Medioevo quando la zona, per le incursione saracene, fu abbandonata e, come conseguenza, vi proliferò la malaria impedendo la coltivazione dei campi, oltre a causare la morte dei contadini. Si presentava, pertanto, la necessità di prosciugare il territorio cercando di drenare le acque dalle paludi verso il mare.
Il sistema di regolamentazione delle acque fu realizzato attraverso la creazione di una rete di vasche di accumulo e di canali che consentivano il deflusso delle acque e la comunicazione col mare. Gli interventi debellarono il flagello della malaria, e resero disponibili nuove terre per la coltivazione. La vegetazione che caratterizza il bacino  comprende specie molto interessanti dal punto di vista naturalistico come l’orchidea di palude e la campanella palustre .

Il bacino è circondato dalle “steppe salate”, habitat considerati prioritari per la conservazione dalla Unione Europea, colonizzate da specie come la salicornia e l’inula. Le sponde del bacino e gli specchi d’acqua sono colonizzati dalla cannuccia di palude e dai giunchi , rifugio  delle numerose specie animali. L’importanza del sistema dei bacini e di quello Rottacapozza in particolare, è legata alla presenza di numerose specie dell’avifauna, uccelli migratori e stanziali che utilizzano questo ambiente come area di sosta, di riproduzione e di alimentazione. I bacini si trovano sulle principali rotte di migrazione raccogliendo specie di uccelli provenienti dal Nord Africa, dai Balcani e dal Nord Europa.
Oltre alle numerose colonie di gabbiani reali e cormorani si possono ammirare aironi rossi  e cenerini , cannaiole o rari esemplari di fenicotteri . Nei chiari d’acqua nuotano numerose le folaghe, le gallinelle d’acqua e i germani reali mentre nel canneto è possibile incontrare la natrice o biscia dal collare  e la rara tartaruga palustre .Numerosi gli esemplari di rospo comune  e di rospo smeraldino , di rane comune e della piccola raganella . L’area dei bacini è inserita all’interno del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento” istituito il 28 maggio 2007 e nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) del programma europeo “Rete Natura 2000”.

 

All'interno del parco è possibile svolgere le seguenti attività:

passeggiata naturalistica, diurna e notturna;

itinerario lungo la costa del Parco animato da musica e cucina tipica locale;

pescaturismo nei pressi dell'Isola di Pazze e delle secche di Ugento, con guida e degustazione;

surf e windsurf;

vela e caicco;

passeggiata a cavallo;

trekking;

itinerario naturalistico tra le Gravine di Ugento: dalla masseria di Bufalaria al Canale di Pera;

Itinerario enogastronomico.

Percorso suggerito:

mappa_percorso_natura.pdf (4377356)

Informazioni sul percorso

Mezzi consigliati: a piedi
Lunghezza: 9 Km
Tempo di percorrenza: 3 h
Difficoltà: facile
Come arrivare: dalla superstrada Gallipoli - S.Maria di Leuca (S.S.274) uscire allo svincolo di Ugento e proseguire per Torre S.Giovanni e Torre Mozza
Parcheggio auto: nell'abitato di Torre Mozza

 

info: 0833 986074