IL RUSTICO LECCESE

08.05.2018 17:18

Nel resto d’Italia, quando si dice RUSTICO, si indicano una serie di cibi salati di diversa natura. A Lecce, il rustico designa un oggetto mangereccio molto preciso. Un tortino di sfoglia tondo, grande come un piattino da tè, schiacciato intorno e gonfio nel mezzo, con un morbido ripieno di besciamella, mozzarella pepe, una “nticchia” di noce moscata e pomodoro.

Semplice no? Quasi banale. Eppure il rustico è stata un’invenzione di successo indiscusso e insieme al pasticciotto è il sogno di ogni studente fuori sede lontano da casa.

Qual è la storia del re dello street food salentino? In verità se ne sa poco. Non ci sono testimonianze scritte. È una storia che si tramanda di mastro rusticaio in mastro rusticaio grazie alla semplicità della ricetta.

Certo è, che non può essere nato sulle tavole dei contadini, perché gli ingredienti sono piuttosto sofisticati. Come periodo possiamo immaginare la fine del ‘700 o i primi del ‘800 basandoci sugli anni in cui fu inventata la besciamella. Certamente espressione dello spirito europeo della Lecce aristocratica, il rustico nacque dal matrimonio di ingredienti tipici francesi e locali, in un perfetto bilanciamento che ancora ci fa venire l’acquolina in bocca.