Il Salento artigiano e industrioso

23.09.2016 10:26

Un elemento caratterizzante del Salento è sicuramente la grande maestria dei suoi artigiani, salta subito agli occhi quella dei grandi scalpellini del passato che hanno saputo dare forma all’estro barocco, ma quando si parla di artigianato si può ancora parlare al presente e se ne possono analizzare diverse forme. Molte piccole botteghe sono riuscite a conservare, con fatica, tradizioni antiche che vedono nell’uso di materiali provenienti dalla terra, giunchi, pietra, carta, l’elemento caratteristico di quegli oggetti che non possono che essere definiti artistici anche quando danno vita a utensili di uso comune. Parliamo della lavorazione della terracotta, che vede in paesi come Cutrofiano o Ruffano la sua massima espressione, ma parliamo anche della cartapesta, della lavorazione del ferro battutto, dell’intreccio dei giunchi e, ovviamente, della pietra leccese.

CARTAPESTA - Leggera e resistente, la cartapesta è un materiale poco costoso che ben si presta ad assolvere funzioni di carattere artistico e decorativo. Il processo di lavorazione è molto antico e affonda le sue radici in un periodo compreso tra il XVII e il XVIII secolo.
Si realizza con carta straccia lavorata con colla di farina, la struttura interna è realizzata con filo di ferro, paglia e stoppa, le rifiniture sono fatte con gesso. La vestitura delle statuine così ottenute viene fatta con la focheggiatura della carta, l’ultima fase è quella della colorazione.  La cartapesta è il materiale principale per la realizzazione di numerosi lavori sacri. Oggi  Lecce è la città simbolo nella produzione della cartapesta: lungo le piccole vie del centro storico si possono visitare numerosi laboratori di artigiani.

TERRACOTTA - è una delle tradizioni artigianali più antiche.
Il procedimento per la realizzazione delle terrecotte si mantiene inalterato da secoli; il materiale argilloso, presente in gran quantità nel Salento, viene modellato, infornato e infine dipinto con maestria e pazienza certosina dalle abili mani dei maestri figuli. La produzione spazia da vasellame vario e stoviglie, ai fischietti, ai piatti, alle "pignate" decorate e ai pupi per il presepe, diventati oggetti da collezione.
Le origini dell’arte della terracottta, sono da ricondursi all’influenza della civiltà della Magna Grecia come dimostrano alcuni ritrovamenti nella provincia. Centri importanti per la sua produzione sono: S. Pietro in Lama, Cutrofiano, Ruffano, Galatina, Lequile.
L’innovazione tecnologica non ha modificato molto il processo originario, limitandosi spesso solo all’ utilizzo  di un tornio elettrico e non più a pedale; la modellazione e la rifinitura è rimasta, come secoli fa, a mano, come la pittura che riprende piccoli fiori, uccelli e animaletti variopinti con colori lucenti e vivaci. Alla fine del processo c’è poi la cottura: si possono utilizzare i tradizionali forni a legna di olivo o i più moderni forni elettrici.

PIETRA LECCESE Le caratteristiche di questa pietra calcarea ne hanno fatto da sempre un materiale che ben si presta alla lavorazione artistica. La sua malleabilità, dovuta alla presenza di argilla, la rende perfetta per la realizzazione di sofisticati disegni e decorazioni che spesso la fanno somigliare a intricati merletti. 

Oggi le tecniche di lavorazione del passato sono state in parte sostituite da moderni macchinari che rendono la realizzazione di oggetti in pietra leccese più veloce rispetto al passato, sul territorio però sono ancora presenti artigiani che utilizzano lo scalpellino o il tornio. Questa pietra di color ambrato viene utilizzata per la realizzazione di oggetti decorativi e di design ma anche per la costruzione di interi edifici o di rifiniture come cornici e balaustre.

INTRECCI DI GIUNCO - Oltre all"intreccio del giunco palustre o di quello del canneto comune o di vimini, troviamo anche canne e ramoscelli di olivo. Le tecniche artigianali tendono ad esaltare la qualità del prodotto finito e a battersi qualitativamente con la produzione industriale.

La lavorazione del giunco esiste, nella provincia di Lecce, da tempo immemorabile. Il giunco intrecciato nasce come produzione di panieri e cesti per la raccolta della frutta o per le forme della ricotta e della giuncata. Attualmente il centro più famoso per questa produzione è Acquarica del Capo. Ma non è raro incontrare in qualche piccolo paesino semplici artigiani intenti all’intreccio di rami di olivo, spesso solo per passare il tempo, senza finalità commerciali.

TESSITURA E RICAMO - In quasi tutti i comuni del Sud Salento, si possono incontrare filatrici e tessitrici con telaio tradizionale salentino, di origine antichissima funziona a pedali, ha la forma rettangolare ed è in legno d’ulivo. Ricami, merletti e pizzi sono uno dei maggiori vanti delle esperte artigiane del Salento, tradizione tramandata di madre in figlia. 

Non esiste un solo paese della provincia in cui non vi sia almeno una ricamatrice-merlettaia, capace di fare fasce e tramezzi per decorare corredi di gran pregio. 

I merletti più conosciuti sono "il chiaccherino", fatto con la spoletta sulle dita, e poi ancora "il tombolo", con la famosa tecnica di intrecciare i fili intorno a spilli puntati su un disegno e sistemato su un grosso cuscino cilindrico imbottito.