LA CARTAPESTA LECCESE

20.07.2016 11:36

Un ‘arte che racconta la tradizione popolare,materiali poveri che plasmati danno vita a vere e proprie opere d’arte

Passeggiando per le stradine del centro storico di Lecce , si notano subito delle botteghe artigianali molto particolari, fanno bella mostra di sé:  presepi , i personaggi della tradizione locale e piccoli souvenir per i turisti, tutti realizzati con un particolare materiale: la cartapesta. La  lavorazione di questo materiale, ebbe origine probabilmente a Napoli e si pensa arrivò a Lecce tra il ‘600 e  il ‘700. Un materiale povero ma versatile che appariva molto simile a materiali più nobili (Argento, Marmo, Bronzo), uno dei motivi per cui ,soprattutto negli ultimi decenni del ‘700 queste opere ebbero una grande diffusione, soprattutto per la realizzazione di  numerose figure statuarie di Santi, che ancora oggi si  ammirano nelle chiese, o durante le processioni. Sembra che i primi manufatti in cartapesta, a Lecce, presero vita all’interno delle botteghe  dei barbieri leccesi. Il primo ed  il più conosciuto barbiere- cartapestaio fu Pietro Surgente detto anche Mesciu Pietru de li Cristi, vista la sua ampia produzione di Crocifissi.
 Alla fine del Seicento viene realizzato, in cartapesta, il controsoffitto della Chiesa di Santa Chiara a Lecce: ad imitazione del più costoso legno.La struttura  venne realizzata in vari pezzi che vennero poi montati in loco nel 1738.Oggi la cartapesta fa parte del tipico artigianato locale,molto più rara è divenuta la produzione di statue sacre.  Nel periodo natalizio da anni si svolge la Fiera di Santa Lucia, o Fiera dei Pupi, all'interno della quale è possibile ammirare i prodotti artigianali di molti maestri cartapestai salentini. 

Come si crea una statua in cartapesta: si realizza prima di tutto uno scheletro in fil di ferro, la cosiddetta anima,  rivestita poi di “lana” di legno. Vengono stesi così i primi fogli di carta imbevuti di colla e si lascia  essiccare il tutto. Vengono poi innestati  gli elementi realizzati a parte in terracotta: volto, mani e piedi. Se la statua è di grandi dimensioni anche questi elementi si realizzano in cartapesta e l’anima in fil di ferro viene  sostituita dal legno. Gli abiti si plasmano con fogli di carta incollati l’uno sull’altro con una colla chiamata localmente ponnula, costituita da farina, acqua e solfato di rame. Dopo l’essiccazione si passa alla focheggiatura, effettuata tramite cucchiai roventi che “stirano” la cartapesta e la rendono più resistente. Si passa poi alla ingessatura su cui poi si procede alla colorazione del manufatto.