LA FOCARA DI NOVOLI - SANT’ANTONIO ABATE

12.07.2016 15:17

Simbiosi di sacro e profano, paganesimo e religione, una rito collettivo che incanta e coinvolge: La magia della “Fòcara” di Novoli, il più grande falò del Mediterraneo in onore di Sant’Antonio Abate.

 

La cittadina di Novoli, poco più di ottomila abitanti, si trova  a circa dieci chilometri a nord del capoluogo salentino.

Qui ogni anno, si svolge nei giorni 16-17-18 gennaio, in onore di Sant'Antonio Abate, patrono del paese, la "festa del fuoco",  avvenimento  unico nel suo genere, che  attira migliaia di visitatori e pellegrini da ogni parte della provincia. La venerazione dei Novolesi per il "santo del fuoco, risale probabilmente all'epoca bizantina, visto  che la devozione a S.Antonio Abate è, appunto bizantina.

Ufficialmente Sant'Antonio Abate diviene protettore di Novoli nel 1664.

Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono posti sotto la protezione di sant'Antonio, infatti tra i malati che accorrevano per chiedere grazie e salute, molti erano afflitti dal male degli ardenti, conosciuto anche come fuoco di Sant'Antonio o herpes zoster( fuecu de sant’Antoni). Sant'Antonio è anche considerato  il protettore degli animali domestici, tanto che di solito viene raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella.In virtù di questo Il 17 gennaio , la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. I preparativi per la festa,a Novoli, cominciano molto  prima della data prefissata, la sua organizzazione , da parte di un comitato cittadino, e di  partners pubblici e privati, è diventata molto complessa, visto che offre motivi di attrazione  per i pellegrini e i devoti del santo, ma anche per i turisti, curiosi, appassionati di folklore, visitatori della rassegna vinicola, della mostra mercato, del museo di arte contemporanea, partecipanti a convegni e incontri di vario genere(nell’edizione 2015 si sono stimate 50.000presenze). Il momento cruciale  rimane l’erezione del monumentale falò (lafòcara) di tralci di vite, a cui verrà dato fuoco la sera della vigilia della festa. Bisogna aspettare la potatura delle vigne per recuperare il materiale necessario alla costruzione della  pira ,di circa venti metri di diametro per circa venticinque di altezza: l’operazione dura oltre un mese e coinvolge alcune decine di operatori volontari. Nel pomeriggio della vigilia, dopo la messa, si svolge per le vie del paese la imponente processione con la statua del santo e la sera ha luogo la spettacolare accensione attraverso l’esplosione di numerose batterie pirotecniche.

L’effetto è suggestivo ed unico: da vedere!