La Grecìa Salentina

02.10.2016 19:07

Grecìa Salentina

Mai credere al famoso quanto falso motto “Salentu, lu sule, lu mare, lu jentu”. Sicuramente chi avrà pensato almeno una volta di andare in vacanza nel Salento, avrà sicuramente immaginato le bianche spiagge, il colore della scogliera e della macchia mediterranea che piano piano degrada nell’azzurro del mare cristallino. 

Ebbene, questo è solo una delle tantissime gemme che il Salento può offrire: nel suo cuore, dove la terra è ammantata dal verde degli ulivi secolari, esiste una piccola lingua di terra che, dalla notte dei tempi, è un ponte sul Mediterraneo. Dodici piccoli e caratteristici Comuni che formano insieme la Grecìa Salentina, culla di un idioma di altri tempi, quando la Puglia e il sud d’Italia era terra di conquista dei greci bizantini. 

 

Oggi il griko, una sorta di greco antico, è quasi andato perduto. Soltanto gli anziani lo parlano ancora, ultimi custodi viventi di un tesoro immateriale, ma di un valore incommensurabile. La loro ferrea volontà di non perdere le radici delle proprie tradizioni, hanno permesso che il griko ritornasse nelle scuole e oggi, sebbene non sia più una lingua viva, non è difficile ascoltare un bambino imbastire una frase nella lingua dei suoi antenati:

“Roma non ebbe vergogna di scrivere e far conoscere che, se essa aveva vinta la Grecia con le armi, la vinta Grecia vinse Roma con le arti e con le lettere sue. Greci siamo, ma da tremila anni in Italia stiamo… greco parliamo, ma non perché siamo stranieri, ma perché siamo la più vecchia gente del luogo”.

(Domenicano Tondi, Glossa. La lingua greca del Salento, Ed. Cretesi, 1935)