LA GROTTA DEL CROCEFISSO - Ruffano

20.07.2016 11:28

Se volete farvi sorprendere, siete nel posto giusto, una cappella nelle visceri della terra: la grotta del Crocefisso a Ruffano

La grotta del Crocefisso è situata in contrada Manfio, nell'agro di Ruffano, ai confini con il territorio di Casarano. Si tratta di un ambiente ipogeo naturale trasformato in luogo di culto dai bizantini nell’XI secolo. All'interno vi è un'immagine della Crocifissione e una di Santa Costantina (antico nome di tutta l'area circostante), ciò ha fatto sì che gli storiografi del passato  a volte accennassero a due cripte: grotta del Crocefisso e grotta di S. Costantina.  La grotta  è situata in una cornice di macchia mediterranea immersa tra testimonianze  preistoriche, oltre ai resti di una abbazia che fu abbandonata nel XIV secolo dai monaci bizantini per essere poi riadattata dagli Olivetani nel secolo successivo e definitivamente abbandonata in seguito alle leggi eversive della feudalità. Il sentiero che porta alla cripta è scavato nella roccia e presenta lateralmente delle  nicchie oltre che a scale di collegamento con la sovrastante abbazia, ormai diroccata. Dopo l'ingresso,  tre gradini introducono nella parte iniziale della grotta, composta da un ambiente  per lo più rettangolare.


Dopo circa 8 metri, sulla parete sinistra vi è una scala in muratura che collegava la grotta con l'antica abbazia; e su questa parete è visibile l'affresco della Trinità (1615).Le pareti laterali di questo primo ambiente erano affrescate con dipinti risalenti in gran parte al XVI-XVII secolo, a volte realizzati su dipinti dei monaci basiliani. Purtroppo  quasi tutta la parete destra, affrescata , è  stata ricoperta quasi per intero di calce risparmiandone solo la parte più interna e la parete sinistra. Alla base di gran parte delle pareti sono presenti dei gradoni  con funzione, probabile, di sedili.A circa 20 metri dall'ingresso ,la grotta si biforca, ed  è in questo punto che troviamo un altare sul quale si intravedono ancora resti di affreschi raffiguranti una vergine tra due santi. Proseguendo ,sul percorso destro, sono visibili gli affreschi più antichi(1520). Alla fine di questa biforcazione, abbiamo l'altare più antico , tutt’ora utilizzato per i riti religiosi.

La particolarità di quest’altare  sta nel fatto che, alle sue spalle, vi è il dipinto del Crocefisso, e che usa una colonna stalagmitica come corpo di Cristo. Proprio per essere sagomata nella pietra, la parte addominale del Cristo risulta una meravigliosa  sintesi di pittura e scultura. La luce solare inonda la grotta nelle ore pomeridiane, investendo con i raggi, in alcuni periodi dell’anno (nella festa del Crocefisso che cade il tre maggio), il corpo di Cristo, (nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce  il 14 settembre) il volto di Cristo.

 La biforcazione di sinistra è lunga 28 metri ed arriva in alcuni punti ad un altezza di 10 metri fino poi a terminare con un abbassamento del soffitto che rende impossibile proseguire.

Nel ramo sinistro non sono visibili affreschi, ma sono evidenti le date scolpite nella roccia che testimoniano la frequentazione antica di questo luogo. Sul pavimento sono state rinvenute delle fosse, probabilmente usate come depositi di derrate (granili).Questa parte è rimasta per lungo tempo nascosta da un muro.