LA SCAPECE GALLIPOLINA

22.07.2016 11:50

Il caratteristico colore giallo di questo piatto evoca il caldo e il sole di queste terre, un piatto semplice quanto unico, da provare!

La cucina  salentina è generalmente composta  da alimenti provenienti dalla terra, ingredienti semplici come  i legumi e gli ortaggi oltre  alla pasta casereccia come le orecchiette chiamate ”ricchie ” oppure le ”sagne ncannulate ” ed anche i ”minchiareddhi “.

La cucina di Gallipoli, invece si basa sul pesce, infatti una delle attività più importanti della zona è la pesca.Uno dei  piatti tipici, molto consumato durante le festività paesane, è “la scapece

La scapece gallipolina, è una delle diverse versioni di quello che a carattere regionale è chiamato scabéggio; si tratta di un piatto a base di pesce tipicamente salentino che trova le sue origini  proprio nella città marinara di Gallipoli in tempi medievali. In quel periodo , durante le invasioni da parte di altri popoli, i gallipolini dovevano  passare lunghi periodi barricati tra le mura della città, bisognava quindi  conservare il cibo  che si aveva per quanto più tempo possibile. Il pesce veniva prima fritto e poi conservato in una marinatura fatta di diversi strati di pane imbevuto nell’aceto, con l’aggiunta di zafferano che donava  a questo piatto il caratteristico colore giallo. Il tutto veniva poi raccolto e conservato in delle tinozze chiamate “calette”. Oggi la scapece gallipolina è un prodotto tipico, che i pochi scapeciari rimasti, vendono nelle feste patronali e nelle sagre dedicate al pesce, frequenti in estate, in tutto il Salento. Nata come piatto povero, oggi la scapece è diventato una vera ricercatezza

Il pesce utilizzato era ed è di piccole dimensioni, vope e vupiddhi (boghe e zerri) che vengono fritti interi senza essere puliti prima ,la lisca infatti diventerà morbida e quindi commestibile grazie alla marinatura in aceto. La scapece era uno dei piatti preferiti dell’Imperatore Federico II di Svevia, che lo faceva preparare spesso con il pesce che faceva arrivare apposta per lui dal Lago di Lesina. Del piatto esistono numerose varianti, una di queste totalmente dedicata all’Imperatore.