Mare, Coste e Torri Salentine

24.09.2016 18:20

II mare è il vero protagonista di questa terra dove più di 250 km di coste offrono un paesaggio vario e suggestivo. A spiagge di sabbia finissima si alternano rocce scoscese a picco sul mare.

 

Volendo conoscerle un po’ meglio, si può fare un’ideale divisione in tre zone: a est, da Casalabate (marina di Lecce), scendendo fino a Otranto; da Otranto a Santa Maria di Leuca, punto in cui l’Adriatico e lo Jonio si uniscono; da Santa Maria di Leuca, risalendo lungo il litorale jonico, fino a “Punta Prosciutto”, l’ultima marina a nord-ovest del Salento.

Il PRIMO TRATTO COSTIERO è formato prevalentemente da spiagge continue con alle spalle grandi cordoni di dune, non mancano anche qui, però, tratti rocciosi come la splendida costa di Roca vecchia, o l’altissima “Poesia”.

Nel SECONDO TRATTO COSTIERO, quello che va da Otranto a Santa Maria di Leuca, le spiagge sono del tutto assenti, qui le scogliere frastagliate raggiungono anche i 100 m di altezza, per poi cadere a strapiombo nel mare; a volte si fratturano formando isole ed isolotti. L'azione corrosiva del mare su queste rocce carsiche ha formato, nel corso dei secoli, innumerevoli grotte che rendono questo tratto di mare particolarmente suggestivo. Si tratta spesso di grotte che per essere ammirate devono essere raggiunte via mare, ma ci sono anche grotte raggiungibili via terra e visitabili, come la famosa grotta della Zinzulusa, a Castro.

Il TERZO TRATTO COSTIERO comprende la litoranea ionica. Presenta dei punti di profondità marina minima, tanto da lasciare affiorare alcune isolette, come avviene, ad esempio, a Porto Cesareo e a Gallipoli, o tanto da formare delle vere e proprie secche, come al largo della costa di Ugento. Anche qui spiagge sabbiose si alternano a rocce scoscese.

Il litorale è animato da piccole località in cui la popolazione locale si trasferisce nel periodo estivo, con vero e proprio esodo che dall’entroterra raggiunge la costa.

Interessanti sono, sul litorale jonico, le due marine di Nardò: Santa Caterina e Santa Maria al Bagno. La prima dall'aspetto aristocratico, grazie alle mera­vigliose ville che la circondano; la seconda, situata in una picco­la insenatura immersa nel verde, famosa nell'antichità per le sue acque ferme ideali per lo sviluppo di un importante porto commerciale.

Sempre sullo jonio, si affaccia Gallipoli, fiore al­l' occhiello di questo tratto di costa. Le bianche case dai tetti a terrazza della città bella (“Kalé Polis”, definizione datagli dai Greci e da cui deriva il nome) sono un candido mirag­gio che si staglia nell'azzurro del mare. Tra i vicoli tortuosi dell'area antica, l'imponente Castello angioino, gli edifici barocchi (tra cui la splendida Cat­tedrale) e il vivacissimo mercato del pesce, la città si mostra ricca di suggestioni singolari, tutte da scoprire.

La litoranea jonica riserva inoltre oasi naturali di notevole interesse per la flora e la fauna presenti.

Non da meno è la costa adriatica, con la bellissima Otranto, la piccola Castro, abbarbicata sulla roccia e una litoranea mozzafiato che permette di raggiungere la punta più estrema: Santa Maria di Leuca, il finis terrae, come dicevano gli antichi.

Allo spettaco­lo del mare, da una parte, si unisce, dall'altra, quello della campa­gna salentina, una campagna battuta dal sole, dominata dagli uli­vi, dalle viti e dai campi di tabacco, dai fichi d'In­dia e dai muretti a secco, dalle caratteristiche “pajare” o “pagghiari”, a seconda dell’inflessione dialettale del luogo in cui vi trovate, comunque sempre piccole costruzioni a pianta circolare o quadrata, simili a trulli, usati dai contadini come ripari temporanei.

Il profumo del mare si mescola a quello della terra e delle sue piante, il timo e la menta selvatica, il rosmarino, la vite, l’origano. In esta­te si viaggia in compagnia del suono delle cicale. La punta estrema d'Italia, nelle giornate limpide e prive di foschia, lascia intravedere le coste albanesi e greche.