Riserva Naturale LE CESINE

12.07.2016 18:12

Riserva naturale statale, il parco delle Cesine ricade sotto il territorio comunale di Vernole.
Sull’origine del nome vi sono diverse ipotesi; la teoria più diffusa farebbe rifermento a una deformazione di “Segine”, che era l’antico nome di Acaya (a due passi dal parco) e deriva dal termine “seges”, cioè “incolto”. Un’altra ipotesi riguarda il termine latino “caesura”, nella sua accezione agricola che ha a che fare col taglio degli alberi, consentito ai contadini (in dialetto salentino, campagna si dice “chiesùra”). Probabilmente, quindi, si indicava col termine “cesine” la zona paludosa priva di bosco, che apparteneva al territorio di Segine.


Il parco comprende sia la zona naturale, che una parte edificata e coltivata a orti. 

La Masseria Le Cesine, il cui nucleo più antico è rappresentato dalla torre cinquecentesca avanposto militare della zona, parte del sistema difensivo costiero, in collegamento visivo con le torri di San Cataldo a Nord e di Torre Specchia, verso sud.Alla fine del XVII secolo, venne costruito il primo nucleo della masseria, completato nel ‘700, con l’abitazione del massaro.
Oggi la masseria è un centro aperto alle visite, con la foresteria, dei punti ristoro, una sala auditorium.

Habitat, flora e fauna

 

L’importanza naturalistica delle Cesine risiede nel suo essere una delle ultime poche zone paludose che in passato rappresentavano il panorama naturale della costa salentina  da Brindisi a Otranto.

Il parco è un’opera musiva naturale di habitat variegati e interconnessi; ognuno di essi, specifico nei suoi equilibri, rappresenta, unito agli altri, la complessa biodiversità dell’ambiente naturale mediterraneo.

I vari habitat custodiscono una ricchissima fauna; numerosissime specie di insetti, sia acquatici che terrestri, tra cui i Licaenidi o la bizzarra falena diurna che assomiglia al colibrì.
Per gli amanti degli uccelli, le Cesine ne ospitano più di centottanta specie, come i cormorani, i fenicotteri, i martin pescatori, i mestoloni, i fringuelli, e poi alcune specie di rapaci eccetera; tutti da spiare e ascoltare dai capanni di osservazione.
La notte è un concerto di raganellerospi smeraldini, e rane di uzzel. Le paludi sono abitate dalle tartarughe palustri, mentre se si è molto fortunati si può assistere, in primavera, alla danza nuziale dei biacchi.
La sera è facile incontrare anche i mammiferi, che escono dalle tane, come il tasso, la volpe e le donnole.

La flora delle Cesine comprende bellissime foreste di Leccio, nella zona nord, alternate a querce vallonee. La macchia mediterranea rappresenta la vegetazione bassa, con mirtolentisco, fillireaalaterno, ligustroquercia spinosacistisantoreggia pugliesetimorosmarinoerica pugliese.Le paludi spuntano tra la macchia e la foresta, con la tipica vegetazione di 

canneticannuccia palustre e falasceta.
Il parco ospita numerose specie di orchidee spontanee; gli stagni Salapi e Pantano Grande, alimentati dalle piogge, sono separati dal mare da una barriera di dune di sabbia e ospitano molte varietà di vegetazione sommersa.
Tra le piante del parco vi sono anche specie a rischio d’estinzione, che rientrano nella lista rossa regionale.

 

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