Terra d'Arneo - Valle della Cupa

01.10.2016 20:07

Terra d'Arneo - Valle della Cupa

Benvenuti nel Tavoliere del Salento! Conosciuto anche come Tivoli dei Leccesi, per la fertilità della zona e il clima che rendevano questi luoghi, la meta preferita dei signori leccesi in villeggiatura. In questo lembo di Salento dominato da ulivi giganti dalle plastiche forme scultoree e dalle vigne profumate, vi accoglierà il calore delle tradizioni che vengono da lontano, costruite con secoli di incontri tra culture e genti diverse, di conquiste, scontri e commerci. Valle della Cupa e Terra d'Arneo due zone, che insieme formano il Tavoliere del Salento; un territorio pianeggiante, molto fertile, ricco di vegetazione spontanea e coltivazioni.

Ivi si alternano macchia mediterranea, boschi di varie specie quercine e pino d’aleppo, dune e canali fanno da scenografi a e da cornice al mare cristallino, mentre l’entroterra offre un orizzonte continuo di uliveti e vigneti, masserie e muretti a secco, monumenti in pietra, ville e giardini. Il territorio mostra i segni indelebili di un’attività umana costante, che trova la sua giustificazione nell’abbondanza d’acqua superfi ciale, nella fertilità dei terreni e nella struttura della costa, ricca di numerose insenature e altrettante cavità che hanno agevolato lo stanziamento di popolazioni primitive e l’approdo di popoli provenienti da altre regioni del Mediterraneo. Del popolamento preistorico sono testimonianza signifi cativa la Grotta di Uluzzo e la Grotta del Cavallo; del Neolitico sono i reperti rinvenuti presso la contrada Boncore e nel rilievo cretaceo della Serra Cicora. Altre testimonianze di epoca preistorica si trovano nel villaggio sulla penisola della Strea; dell’età del bronzo nel sito di Scalo di Furno dove sono state rinvenute, fra i vari reperti, statuette votive e un’area dedicata al culto della dea Thana. Le città, invece, hanno un patrimonio racchiuso soprattutto nei centri storici, composti da case tipicamente mediterranee, chiese e palazzi barocchi che si affacciano su strade strette invase da profumi che rievocano antiche tradizioni.

 

Arneo

Perché “Arneo”? Il termine “Arneo” deriva, secondo studi prevalenti, da Arna, formazione linguistica mediterranea che indicava un letto di fiume o paludi. Nei territori di Salice, di Guagnano e di Veglie, infatti, erano molto diff usi terreni acquitrinosi e fertili che hanno permesso all’uomo di coltivare la terra o allevare il bestiame in pianta stabile. Altre ipotesi, invece, lo considerano derivante da Varneo, luogo sito a nord della masseria S. Chiara, in cui era situato il Pozzo d’Arneo, famoso per la sua abbondante acqua, mentre altri lo ricollegano al temine greco Arnòs (agnello) per il fatto che le masserie erano ricche di allevamenti di pecore. Un’area, dunque, privilegiata sia perché attraversata per tutta la sua lunghezza dall’antico asse viario che collegava Taranto al Capo di Leuca (e che raccordava i molti centri messapici), sia per la vicinanza ad un importante scalo marittimo come quello di Gallipoli, che da sempre ha favorito gli scambi tra la gente d’Arneo e le civiltà arabe e bizantine, che hanno lasciato segni indelebili nella cultura e nel territorio d’Arneo.

Cupa

il termine “Cupa”nel dialetto salentino, ma più in generale nei dialetti meridionali, qualcosa di concavo. e infatti la Vale è una zona caratterizzata da una depressione carsica. ll toponimo “Cupa” è presente già in alcuni documenti  del 1648 e nel Catasto Onciario del 1755. L’avvallamento della Cupa è facilmente individuabile nella antica cartografia, con riferimenti ancor oggi leggebili; Giardino della Cupa, fondo la Cupa, ll Cupone, la “Cupa”.