Campi Salentina

Il nome della città, che in origine (e tuttora in dialetto) era Campie, deriva dal greco "Kampia", che vuol dire “piccoli campi”.
Situato nella depressione carsica della Valle della Cupa, nel nord-ovest del Salento, fino al 1864 il nome del comune era semplicemente Campi. Nel 1998 ha ricevuto l’onorificenza di Città.

La piana di Campi, una conca tra le serre di Sant’Elia e della Madonna dell’Alto, presumibilmente fu abitata fin dall’Età del Bronzo, come molte altre zone del Salento. Anche sul territorio campiota, infatti, furono rinvenuti numerosi menhir.

Tra il VI e il III secolo a.C., Campi fu abitata dalle popolazioni messapiche giunte dall’Illiria e dall’Anatolia. Il culto di Afrodite, diffuso tra i Messapi è attestato da reperti rinvenuti sulla serra della Madonna dell’Alto.

Sulle serre sorgevano tanti piccoli villaggi che furono distrutti nel X secolo dai saraceni; evento che spinse i superstiti a valle, dando origine all’attuale centro urbano, protetto dai boschi della conca.

Nel 1629 gli Scolopi fondarono a campi un convento, con annessa la biblioteca e una sede delle Scuole Pie. Si trattò della prima scuola aperta al popolo in Puglia.

Campi, da sempre luogo di fervore culturale, fu sede di una notevole attività anti borbonica e filo-Bonapartista. Ciò causò una violenta repressione, con il ritorno a Napoli di Ferdinando IV di Borbone.

Da vedere

Tutto il centro storico di Campi è un complesso intrico di vicoli e corti, in cui si trovano innumerevoli testimonianze dell’antico assetto urbano risalente al XIII secolo.

Casa Prato; costruita tra il ‘400 e il ‘500, è una struttura abitativa tipica del Salento, della tipologia “casa a corte”. Fu luogo d’incontro della Carboneria di Campi, sede di una scuola di medicina e di un distaccamento militare alleato durante la seconda guerra mondiale. Oggi è un centro culturale e ospita l’archivio storico e la biblioteca comunale. Affianco alla casa a corte si trova la chiesa di S. Giuseppe Patriarca, costruita verso la fine del ‘600 sulle rovine della precedente chiesetta di San Biagio.

Castello Hohenstaufen, ora palazzo marchesale Paladini-Enriquez. Secondo la tradizione, il castello fu fatto costruire da Federico II nel XIII secolo, che lo scelse come residenza estiva e vi soggiornò con Pier della Vigna. Il castello ha subito numerosi interventi fino all’800.
Chiesa Madonna del Bosco; edificata verso la fine del ‘500 in una zona, al tempo fuori dall’abitato.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie; terminata nel 1579, costruita secondo stile rinascimentale, le cui forme purissime, vennero rielaborate con decorazioni barocche. Il prezioso portale è del 1658. A ridosso delle mura perimetrali della chiesa, è stata recentemente scoperta la cappella gotica dei Maremonti, interamente affrescata. Ciò conferma l’ipotesi della presenza di una chiesa precedente più antica.
Santa Maria degli Angeli, costruita nel XV secolo, nel nucleo più antico della città. Fu ricostruita nel ‘600, in seguito a danni strutturali.
Chiesa di San Pompilio e Convento degli Scolopi, XVII secolo. Il prospetto neoclassico è frutto di un restauro della fine dell’800 avvenuto in seguito a un crollo. Il campanile è invece originale, costruito nel 1690. Il convento, anticamente sede delle scuole Pie, ospita la Biblioteca con le sue migliaia di volumi antichi di grandissimo interesse storico e culturale.
Chiesa Madonna dell’Alto; si ignora il periodo di fondazione per mancanza di documentazione storica, ma presumibilmente il  nucleo più antico risalirebbe al VI secolo. Poi distrutto dall’incursione saracena del 924, fu ricostruita tra il XIII e il XIV secolo.
Villa della Madonna dell’Alto, edificata sulla serra, nelle vicinanze della omonima chiesa. Raro esempio di architettura neoclassica, fu progettato come villa-tempio, ispirandosi alle ville palladiane. Purtroppo versa in condizioni pessime, nonostante le numerose petizioni per un restauro.
Siti archeologici: Menhir Candido situato nell’omonima masseria; Menhir Sperti, collocato nel giardino della Chiesa di Mamma Bella; Pietra tombale di Millanoa, con epigrafe messapica sulla serra della Madonna dell’Alto; Testa di Afrodite, di epoca messapica; tratto di strada messapico-romana situato fuori dall’abitato.
Le serre di Campi conservano testimonianze storiche della presenza dei basiliani. Tuttora sono visibili i resti delle cripte scavate nella roccia. Sulle serre, inoltre vi sono alcune aree con querce vallonee secolari.

Curiosità

Campi Salentina, nel 1937 diede i natali a Carmelo Pompilio Realino Antonio Bene, meglio noto come Carmelo Bene, l'immenso regista, poeta, drammaturgo e intellettuale italiano cui oggi è intitolata la Biblioteca Comunale.