Nardò

(Neretum in latino , Neretòn in messapico), è un comune di grandi dimensioni sito a sud-ovest di Lecce, che si fregia del titolo di città dal 1952. L’origine del nome è illirica e deriva dalla parola “nar”, che vuol dire acqua. Probabilmente il riferimento è la falda acquifera presente nella zona fin dall’antichità.

Nelle grotte costiere, incisioni testimoniano che la zona fosse abitata fin dalla preistoria; in tutti i modi, il centro abitato sorse nel VII a.C. con i messapi. I romani conquistarono Neretòn e il porto di “Emporium Nauna” (Santa Maria al Bagno) nel 269 a.C.

Dopo il crollo dell’Impero romano d’Occidente, Nardò divenne Bizantina, con una forte presenza di monaci basiliani che diffusero il rito greco.

Quando nel 1055 i normanni presero la città, i monaci benedettini sostituirono il culto latino aquello bizantino.

Nel 1810 Nardò fu la sede della setta carbonara “Fenice Neretina”, che si scontrò con i Borbone nelle campagne tra Copertino e Nardò.

La città ospitò a Santa Maria al Bagno, più di centomila ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio, in viaggio verso Israele, tra cui anche illustri nomi come Ben Gurion, Moshe Dayan e Golda Meir. Nardò si guadagnò una medaglia al valor civile, “per i meriti di solidarietà umana e di elette virtù civiche dimostrate nell’occasione” (ROMA, 25 Gennaio 2005).

Da vedere

Teatro Comunale, eretto nel XIX secolo e inaugurato nel 1909. Ristrutturato nel 2006.

Sedile, XV secolo. La sua costruzione è legata alla fondazione dell’Università Neretia (modo in cui Carlo I d’Angiò volle chiamare i comuni, intendendolo “universi cives”; unione di tutti i cittadini). Fu arricchito da decorazioni rococò verso la fine del ‘600.

Torre dell’orologio nel palazzo che fu sede della pretura. Realizzata alla fine del ‘500 e ricostruita dopo il terremoto. L’orologio fu realizzato dalla ditta Caccialupi di Napoli nel 1882, come testimoniano le incisioni. Il meccanismo è molto raro e, in cima agli 80 gradini della torre, va caricato ogni 36 ore, ancora oggi.

Palazzo dell’Università, XVI secolo, costruito come sede del governo civico. Anche questo edificio fu colpito dalla distruzione del grande terremoto e poi ricostruito.

Palazzo Tafuri, al cui interno sorgeva la cappella dell’Immacolata. Costruito nel XVII e in seguito rimaneggiato.

Palazzo Personè, costruito nel ‘400 e rimaneggiato in epoca barocca.

Palazzo Il Mignano, XVI secolo. Esempio prezioso di barocco salentino, con bellissime decorazioni, come la maschera apotropaica all’ingresso.

Intorno alla città sorgono numerose masserie, eccellenti esempi di edilizia rurale. Masseria Giudice Giorgio è una splendida masseria fortificata, proprio come un piccolo castello, risalente al XIV. Tutta la zona è piena di complessi masserizi da scoprire; Masseria Sciogli, che conta due torri di epoche diverse, con un sistema difensivo basato sul ponte levatoio; Masseria Trappeto, costruita seguendo lo stile delle residenze signorili.

Villa di Porto Selvaggio, costruita sulla medievale abbazia di Santa Maria dell’Alto, di cui conserva la chiesa, seppur rimaneggiata in epoca barocca.

Acquario del Salento, a Santa Maria al Bagno, conta 22 acquari e una sala polifunzionale.

Castello Acquaviva, risalente al XV secolo, poi rimaneggiato e trasformato in residenza signorile tra ‘800 e ‘900-

Nardò, con la sua fetta di costa, conta ben sette torri costiere: Torre del Fiume di Galatena, Torre Santa Caterina, Torre Santa Maria dell’Alto, Torre Uluzzo, Torre Inserraglio, Torre Sant’isidoro, Torre Squillace.

Guglia dell’Immacolata, in piazza Salandra. Alta 19 metri, fu realizzata in seguito al terribile terremoto del 1743.

Fontana del toro, costruita nel 1930 per l’inaugurazione della conduttura dell’Acquedotto pugliese.

Tempio dell’Osanna, costruito nel 1603, da sempre utilizzato per la benedizione della domenica delle palme.

Giardino Botanico o Villa Comunale, presenta numerose varietà botaniche. Fu creato nel fossato di una  residenza cinquecentesca sede del Municipio dal 1936.

Parco naturale di Porto Selvaggio e palude del Capitano; istituiti nel 2006 di grandissimo interesse naturalistico.

Sito archeologico di Serra Cicora, di notevole importanza storica. Tra i rinvenimenti, una necropoli con interessantissime sepolture.

Porto messapico e romano, sito sullo Ionio, a Santa Caterina, fu approdo naturale poi strutturato come un vero porto, con cinta muraria.

Insediamento rupestre in località le “Tagliate”, con diverse grotte.

Curiosità

Nardò conta due stazioni servite dalle linee Sud-Est; Nardò Centrale e Nardò Città.