Porto Cesareo

LA RICCHEZZA DEL MARE

Porto Cesareo non è solo una bellissima località turistica, è la fervente testimonianza di una tradizione secondo cui il mare è fonte di ogni bene e gioia.

La memoria di questo passato è ancora viva nel porto di Cisarea (nel dialetto locale), in cui ci si dà appuntamento nelle prime ore del mattino, in attesa del ritorno dei pescatori carichi di tesori ittici.

Non a caso, Porto Cesareo è Area naturale marina protetta, nonché Riserva Naturale; il motivo risiede nella bellezza delle sue coste, nella ricchezza dei suoi fondali di elevato valore naturalistico e nel desiderio di preservarne la prosperità, favorendo una cultura della pesca sostenibile e della produzione gastronomica a miglio zero.

 

UN PO' DI STORIA

Abitato già in epoca preistorica, durante l’Età del Bronzo da popolazioni marinare, Sotto i romani il nome della città era Portus Sasinae ed era un importante centro portuale per gli scambi commerciali.

Dopo il crollo dell’impero vide un lento declino causato dagli attacchi dei pirati e dall’estendersi delle zone paludose. Nel XI secolo, la fondazione di un’abbazia basiliana, contribuì alla ripresa della città. Nel corso del XVI secolo furono edificate le torri costiere a difesa della zona, che ancora dominano le coste salentine.

Tra periodi di abbandono e momenti di ripopolamento stagionali, dovuti all’attività dei pescatori, il primo nucleo stabile di abitanti si formò solo a metà del XIX secolo, dopo l’abolizione feudale che permise l’acquisto di lotti di terra.

Nel primo periodo fascista, Porto Cesareo si giovò della bonifica dell’Arneo, che diede una spinta alla crescita della città come località turistica.

 

DA VEDERE

Torri costiere: Torre Cesarea, Torre Chianca, Torre Lapillo e le rovine di Torre Castiglione, abbattuta durante la seconda guerra mondiale. Le quattro torri costiere furono costruite a difesa della zona nel XVI secolo, nel più ampio progetto che tra il ‘400 e il ‘500 vide la costruzione delle tantissime torri a difesa tutta la penisola salentina.

 

Museo di Biologia Marina, in via Vespucci; dedicato a flora e fauna, fu fondato nel 1966 dal naturalista Pietro Parenzan e a oggi ha in esposizione circa novecento reperti.

 

Siti Archeologici: Scalo di Furno, in cui è stato riportato alla luce un villaggio dell’età del Bronzo circondato da una muraglia alta all’incirca due metri e mezzo, ceramiche micenee, sculture votive. Importante ritrovamento, fu una statua egizia rappresentante il dio THOT, oggi esposta a Taranto.

Le colonne romane: sul fondale marino intorno a Torre Chianca, nel 1960 furono rinvenute Sette colonne monolitiche di marmo del II secolo d.C. Le colonne sono ancora in loco ed è possibile visitarle.

 

Isola dei Conigli,

è un’isoletta poco distante dal porto, di grande interesse naturalistico e di grande bellezza.

 

La cappella della Santa Vergine, edificata nel 1639, fu sostituita come luogo di culto dalla Chiesa del Perpetuo Soccorso, costruita nel 1880 accanto alla prima, per volere del Vescovo di Nardò, a causa dell’aumento dei numero degli abitanti di Cisarea.